sonnecchiavo col cane e lasciavo la mente libera di vagare fino a farla perdere e sentire solo più mestesso.
qualche tempo fa un caro amico mi ha ricordato una massima zen circa l'illuminazione : arriva quando non la cerchi.
e infatti mi è arrivata l'illuminazione personale. non sto dicendo che ho trasceso e capito tutto, no affatto.
al massimo ho fatto un gradino in più sulla comprensione.
l'idea venutami è la seguente:
siamo qui a giocare al gioco dei mondi, attraversiamo, come viaggiatori, tante dimensioni in cui facciamo esperienza. non è l'esperienza in sè ad avere importanza ma il fatto che apprendiamo mediante esperienza.
apprendiamo, e più apprendiamo più ci uniamo con il creato perchè realizziamo l'unione e l'armonia. apprendiamo la pace e la serenità come frutto di un equilibrio che solo mediante il rispetto della nostra intimità possiamo raggiungere, non importa in che modo o perchè lo raggiungiamo. è lo stato di coscienza che conta.
rispettare ogni cosa per il solo fatto che esiste... esistenza significa sacralità e divinità non tanto perchè il singolo sia Dio, quanto perchè ne è parte, volendo possiamo dire ne è figlio. siamo tutti Dei in procinto di realizzarlo, ma preferisco la metafora dell'esploratore che, immergendosi nella sostanza, ne esce poi rafforzato.
ci muoviamo fra e nelle creazioni del cratore, ci perdiamo e in questo modo viviamo... è l'unica possibile via, e come via ha infinite possibilità.
siamo l'Uno e l'altro in questo eterno paradosso che si affaccia sul Grande Nulla
Nessun commento:
Posta un commento