sabato 21 maggio 2011

dev'essere un non essere

dev'essere proprio l'Essenza del tutto quella cosa che vive in te, in me.
ti puoi sentire ? ti percepisci interiormente ? lo senti che sei fatto di una sostanza viva e vibrante ?
la senti l'energia che scorre nei tuoi neuroni? hai l'impressione di essere energia che viene impressionata dai sensi pressapoco come una pellicola di una macchina fotografica dalla luce ?
si, dev'essere proprio questa la sostanza viva che chiamiamo Dio.
qui sorge un problema, la mia identità, ossia un costrutto artistico che la coscienza, mente, o che dir si voglia, che cos'è?
io sono l'identità o quella presenza che osserva ? mi vien da rispondere che sono la presenza che osserva da cui, per altro, l'illusione del'identità è nata ed uscita. l'identità  è una seria di modi e modalità, tecniche... , tramite cui la coscienza si rapporta col mondo esterno, il problema è quando smettiamo di capire chi siamo e ci identifichiamo con l'identità.

dopo la morte esiste quindi la vita ? probabilmente non come identità, ma è altresì probabile che sussita come identità. esisterà la presenza silenziosa vibrante e fatta di vita ? beh certamente si  e poco importa che IO resterò dopo la mia morte o se LUI continuerà a creare vita, ciò che sempre resterà è la VITA, ed io ne sono certamente parte.

è importante amare  ? si e no, non è importante amare ma è importante star bene dentro e l'amore è come una droga che da benessere. il problema dell'essere umano è pensare che lo stato d'amore sia perenne, certo può esserlo ma è arduo. ha piu senso imparare a trovare l'equilibrio dell'accettazione del bene e del male. sapere che ogni cosa ha esiti positivi e negativi, bene e male coesistono nello stesso punto poichè è il nostro sistema mentale a percepirli, accettare questo significa accettare l'intera esistenza e da li in avanti una strana forma d'amore inizia a prendere vita. il bene ed il male non esistono di per sè, possiamo definire bene ciò che porta piacere a sè ed agli altri, e male ciò che gli è opposto. tutto questo però dipende da una percezione soggettiva, culturale e introspettiva, quindi in assoluto possiamo dire che bene e male siano relativi, ma soggettivamente essi esistono e alimentano la nostra vita con oscillazioni cicliche

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