e se fossimo più che semplicemente il corpo che vediamo ?
e se fossimo più dei soli meccanismi biologici ?
e se fossimo altro rispetto a quanto crediamo di essere ?
ma cosa importa cosa siamo?
esistono lati di noi che vogliono certezze logico-razionali, lati di noi che processano la realtà per simboli ( l'emisfero destro processa i dati in modo del tutto diverso dal sinistro... però fanno parte della stessa unità biopsichica ).
esistono un'infinità di esperienze indescrivibili e inspiegabili che l'essere umano può vivere.
esiste forse una missione nell'uomo? a volte ho la netta sensazione che sia così altre volte mi sembra d'esser perso in un delirio.
fattostà che una cosa l'ho capita : lasciar andare è la soluzione.
abbandonare tutto quel casino che crea l'ego per vivere, tutte le paure, le ansie, le preoccupazioni, le insicurezze... vivere di contemplazione, allargare la consapevolezza di sè e del mondo, estendere la conoscenza raggiunta con ragionamenti, imparare a trovare la pace e la quiete , vivere liberi dai costrutti socio-culturali. imparare a pensare Davvero con la propria Testa.
alla fine tanto si sa, moriamo tutti... non ha senso affaticarsi eccessivamente.
ha molto più senso godersi il viaggio su questa Terra. e se esiste una vita oltre a quella materiale, ben venga !
se esiste, allora abbiamo fatto a goderci questa perchè, facendolo, godremo sicuramente anche nell'altra. se non esiste, allora ci siamo vissuti bene l'unica possibilità donataci.
io non so bene a cosa credere. ma ho la sensazione che vi sia ben altro oltre quello che gli occhi vedono.
penso che abbiamo una missione : riconscere dio in ogni cosa. in noi stessi e negli altri. rispettare il prossimo con amore in quanto è dio stesso. riconoscere la bellezza insita in ogni cosa e sopratutto rispettare e conoscere se stessi.
penso inoltre che dovremmo aiutarci l'un l'altro ad estendere la consapevolezza e lasciar andare tutto quanto è superfluo per poter accedere ora, qui, nel regno dei cieli. quello stato mentale di perfezione ed equilibrio fra esperienza e conoscenza. in cui si è davvero qui ed ora, avvolti in una goccia di saggezza e profondità.
penso sia questa la missione della vita. fortificare attraverso la materia lo spirito. e se pensate che non ne valga la pena... bè prima o poi vi ricrederete. non v'è nulla di più estasiatico di quest'esperienza.
questo blog si propone come mezzo per le anime in cammino per trovare risposte al senso della vita individuale e generale. verranno esplorati i temi più disparati aventi come unico centro focale la Coscienza in quanto nulla ha senso al di fuori della coscienza stessa e niente ne è mai davvero fuori. questo blog ha l'intento quindi di aiutare gli esseri umani nel risveglio e nella maggiore presa di coscienza e consapevolezza sul sè e sull'ambiente circostante
venerdì 9 novembre 2012
venerdì 6 luglio 2012
la vita è un processo di morte, forse...
nasciamo. si forma una cellula, inizia a sdoppiarsi velocemente e dopo un po' ecco pronto un bell'organismo nuovo di pacca.
qui inizia il bello. quell'organismo ha già in sè il seme della propria morte, anomalie genetiche ed imperfezioni che lo porteranno alla morte per qualche cedimento fisico. predisposizioni al collasso. ammenochè non si è perfettamente sani senza nessun tipo di predisposizioni.
a quel punto subentra il fattore ambientale : mangiamo , beviamo e respiriamo e, in modo più o meno consapevole, assumiamo sostanze nocive o il cui effetto a lungo termine è il deterioramento di qualche parte del corpo con conseguente morte e magari accompagnata da una lenta agonia.
nei casi più curiosi ce la provochiamo noi con le nostre scelte , usando droghe, fumando sigarette, bevendo liquidi dannosi ecc.
cosa cambia fra decidere di assumere una sostanza per piacere, sapendo d'esser tossica, ed assumerla senza saperlo ?
se io bevo 10 caffè al giorno mi provoco una gastrite cosa che però potrei provocarmi vivendo tranquillamente senza assumere consapevolmente nulla che me la possa causare..
in un caso è una scelta, a volte non del tutto consapevole in quanto non sempre immaginiamo cosa vorrà dire danneggiare il corpo, in un altro caso è un "incidente di percorso".
il punto cruciale che voglio sottolineare è che vivendo incappiamo nella realtà e la realtà è piena di insidie... basta pensare alla molteplicità di virus e batteri , presenti in natura, che determinano la morte o gravi malattie.
in ogni caso nasciamo e , qualsiasi cosa facciamo, moriremo. è inevitabile, possiamo anticipare i tempi, ma il risultato finale è il medesimo.
e siccome avere uno stile di vita salutista non è garanzia di avere una vita sana lunga e prosperosa, dopo anni di paranoie personali sono giunto alla conclusione che è bene vivere il presente al massimo, goderselo più che si può e fare quello che si vuole accettando che le minacce alla salute sono in ogni dove e che probabilmente, in ogni caso, faremo una morte non del tutto piacevole. e negarsi i piaceri, nel caso questi siano dannosi, non è certo il modo migliore per sconfiggere la malattia. anzi è sicuramente il modo migliore per negarsi parte dei piaceri della vita.... e la vita è breve di per sè !
la vecchiaia porta inevitabilmente problemi di salute, sia che si sia condotta una vita sana sia che non lo si sia fatto. quindi, niente per niente... tanto vale avere tutto; o meglio fare di tutto un po' o un po' di tutto... come preferite voi :-)
qui inizia il bello. quell'organismo ha già in sè il seme della propria morte, anomalie genetiche ed imperfezioni che lo porteranno alla morte per qualche cedimento fisico. predisposizioni al collasso. ammenochè non si è perfettamente sani senza nessun tipo di predisposizioni.
a quel punto subentra il fattore ambientale : mangiamo , beviamo e respiriamo e, in modo più o meno consapevole, assumiamo sostanze nocive o il cui effetto a lungo termine è il deterioramento di qualche parte del corpo con conseguente morte e magari accompagnata da una lenta agonia.
nei casi più curiosi ce la provochiamo noi con le nostre scelte , usando droghe, fumando sigarette, bevendo liquidi dannosi ecc.
cosa cambia fra decidere di assumere una sostanza per piacere, sapendo d'esser tossica, ed assumerla senza saperlo ?
se io bevo 10 caffè al giorno mi provoco una gastrite cosa che però potrei provocarmi vivendo tranquillamente senza assumere consapevolmente nulla che me la possa causare..
in un caso è una scelta, a volte non del tutto consapevole in quanto non sempre immaginiamo cosa vorrà dire danneggiare il corpo, in un altro caso è un "incidente di percorso".
il punto cruciale che voglio sottolineare è che vivendo incappiamo nella realtà e la realtà è piena di insidie... basta pensare alla molteplicità di virus e batteri , presenti in natura, che determinano la morte o gravi malattie.
in ogni caso nasciamo e , qualsiasi cosa facciamo, moriremo. è inevitabile, possiamo anticipare i tempi, ma il risultato finale è il medesimo.
e siccome avere uno stile di vita salutista non è garanzia di avere una vita sana lunga e prosperosa, dopo anni di paranoie personali sono giunto alla conclusione che è bene vivere il presente al massimo, goderselo più che si può e fare quello che si vuole accettando che le minacce alla salute sono in ogni dove e che probabilmente, in ogni caso, faremo una morte non del tutto piacevole. e negarsi i piaceri, nel caso questi siano dannosi, non è certo il modo migliore per sconfiggere la malattia. anzi è sicuramente il modo migliore per negarsi parte dei piaceri della vita.... e la vita è breve di per sè !
la vecchiaia porta inevitabilmente problemi di salute, sia che si sia condotta una vita sana sia che non lo si sia fatto. quindi, niente per niente... tanto vale avere tutto; o meglio fare di tutto un po' o un po' di tutto... come preferite voi :-)
sabato 30 giugno 2012
da dove vengono i pensieri ? gestione auto-consapevole
cosa dire del pensiero ?
spesso ci troviamo a vivere distrattamente, senza accorgerci dell'immenso lavoro che avviene nella mente.
pensiamo d'essere spontanei, e forse lo siamo, e agiamo seguendo pensieri più o meno istintivi.
ma cosa sono i pensieri ? e sopratutto da cosa derivano ?
mi capita spesso quando sono in meditazione di avere il vuoto mentale per qualche istante o, quando sono fortunato, per qualche minuto. puntualmente però qualche pensiero sbuca all'improvviso sulla coscienza.
non ho mai fatto molto caso a questo fenomeno finchè un giorno mi sono chiesto : ma questo pensiero da dove arriva ? non l'ho pensato io consapevolmente, l'unica cosa che ho fatto sul quel pensiero è stato essermene accorto. realizzare la sua esistenza in me.
nel momento in cui io decido di pensare allora i pensieri che noto provengono da me stesso, ma nel momento in cui io non ho intenzionalmente pensato... beh è tutto un altro discorso. un conto è pensare ad un bicchiere d'acqua un conto è "ricevere" il pensiero senza averlo scelto...
e quindi oggi mi domando : da dove hanno origine i pensieri ? chi è il vero decisore della nostra vita ?
ci troviamo a passeggiare e una miriade di pensieri investono la nostra mente; che scopo hanno ? da dove arrivano ?
probabilmente i pensieri sono trasduzioni di bisogni, i nostri bisogni alla fine sono : sopravvivenza, riproduzione, benessere. tutti i sentimenti e le emozioni che proviamo sono legati a questi bisogni.
questi bisogni determinano il nostro agire al fine di conoscere il mondo ed adattarci. quindi io penserò alle ragazze che conosco o alla mia ragazza ( nel momento in cui un impulso riproduttivo viene tradotto in pensiero ) penserò al cioccolato se questo è un piacere che conosco, e non penserò alla coca-cola se questa bevanda mi è sconosciuta. ed avrò tantissimi pensieri legati a come sopravvivere al meglio nel mondo.
la maggioranza dei pensieri che produco saranno quindi di origine automatica, in parte dettata dalle mie conoscenze e dalle esperienze ed in parte dettata dalle strutture mentali che possiedo in quanto organismo umano, con una particolare configurazione neuronale ( tipica della mia specie ).
l'esercizio dell'autoconsapevolezza altro non è che il diventare consapevolmente osservatori del lavoro della mente e , nel migliore dei casi, divenire consapevoli di sè e quindi determinare le proprie scelte in modo consapevole. spesso noi agiamo con il pilota automatico : seguiamo routine di vario tipo senza neppure dare il nostro consenso alle azioni.
accendiamo una sigaretta sovrapensiero, beviamo del caffè, apriamo il frigorifero senza sapere perché, camminiamo in determinati modi, rispondiamo alla gente con determinati stili, siamo accondiscendenti o oppositori, amiamo o odiamo tutti, proviamo rabbia e così via senza assolutamente averlo deciso.
come mai ?
probabilmente, in parte per rispondere ai nostri bisogni ed in parte appellandoci alle esperienze pregresse, interpretiamo la realtà in un dato modo e strutturiamo una serie di risposte comportamentali.
bel pasticcio allora, viviamo senza consapevolezza per la maggioranza del tempo. schiavi di automatismi...
se però noi facciamo un passo indietro e ricordiamo d'essere osservatori della mente, possiamo accorgerci di tutti i suoi meccanismi, delle dinamiche che innesca e , se stiamo attenti e siamo sinceri con noi stessi, possiamo addirittura vederne le radici. e dopo ?
dopo abbiamo il più grande dei poteri : possiamo scegliere consapevolmente come muoverci nel mondo e determinare le nostre scelte con assoluta, o quasi, consapevolezza.
a cosa serve questo lavoro ? serve a staccarci dagli schemi automatici e determinare la propria vita consapevolmente, serve a fare la differenza fra il vivere come automi schiavi dei circuiti neurali preferiti, e iniziare a divenire artefici e padroni del nostro sè.
aumentando la potenza di auto-osservazione e imparando a rilassarci, possiamo addirittura entrare nei meandri della mente e perderci nei suoi mondi come vigili esploratori di un universo sconosciuto : il proprio sè.
spesso ci troviamo a vivere distrattamente, senza accorgerci dell'immenso lavoro che avviene nella mente.
pensiamo d'essere spontanei, e forse lo siamo, e agiamo seguendo pensieri più o meno istintivi.
ma cosa sono i pensieri ? e sopratutto da cosa derivano ?
mi capita spesso quando sono in meditazione di avere il vuoto mentale per qualche istante o, quando sono fortunato, per qualche minuto. puntualmente però qualche pensiero sbuca all'improvviso sulla coscienza.
non ho mai fatto molto caso a questo fenomeno finchè un giorno mi sono chiesto : ma questo pensiero da dove arriva ? non l'ho pensato io consapevolmente, l'unica cosa che ho fatto sul quel pensiero è stato essermene accorto. realizzare la sua esistenza in me.
nel momento in cui io decido di pensare allora i pensieri che noto provengono da me stesso, ma nel momento in cui io non ho intenzionalmente pensato... beh è tutto un altro discorso. un conto è pensare ad un bicchiere d'acqua un conto è "ricevere" il pensiero senza averlo scelto...
e quindi oggi mi domando : da dove hanno origine i pensieri ? chi è il vero decisore della nostra vita ?
ci troviamo a passeggiare e una miriade di pensieri investono la nostra mente; che scopo hanno ? da dove arrivano ?
probabilmente i pensieri sono trasduzioni di bisogni, i nostri bisogni alla fine sono : sopravvivenza, riproduzione, benessere. tutti i sentimenti e le emozioni che proviamo sono legati a questi bisogni.
questi bisogni determinano il nostro agire al fine di conoscere il mondo ed adattarci. quindi io penserò alle ragazze che conosco o alla mia ragazza ( nel momento in cui un impulso riproduttivo viene tradotto in pensiero ) penserò al cioccolato se questo è un piacere che conosco, e non penserò alla coca-cola se questa bevanda mi è sconosciuta. ed avrò tantissimi pensieri legati a come sopravvivere al meglio nel mondo.
la maggioranza dei pensieri che produco saranno quindi di origine automatica, in parte dettata dalle mie conoscenze e dalle esperienze ed in parte dettata dalle strutture mentali che possiedo in quanto organismo umano, con una particolare configurazione neuronale ( tipica della mia specie ).
l'esercizio dell'autoconsapevolezza altro non è che il diventare consapevolmente osservatori del lavoro della mente e , nel migliore dei casi, divenire consapevoli di sè e quindi determinare le proprie scelte in modo consapevole. spesso noi agiamo con il pilota automatico : seguiamo routine di vario tipo senza neppure dare il nostro consenso alle azioni.
accendiamo una sigaretta sovrapensiero, beviamo del caffè, apriamo il frigorifero senza sapere perché, camminiamo in determinati modi, rispondiamo alla gente con determinati stili, siamo accondiscendenti o oppositori, amiamo o odiamo tutti, proviamo rabbia e così via senza assolutamente averlo deciso.
come mai ?
probabilmente, in parte per rispondere ai nostri bisogni ed in parte appellandoci alle esperienze pregresse, interpretiamo la realtà in un dato modo e strutturiamo una serie di risposte comportamentali.
bel pasticcio allora, viviamo senza consapevolezza per la maggioranza del tempo. schiavi di automatismi...
se però noi facciamo un passo indietro e ricordiamo d'essere osservatori della mente, possiamo accorgerci di tutti i suoi meccanismi, delle dinamiche che innesca e , se stiamo attenti e siamo sinceri con noi stessi, possiamo addirittura vederne le radici. e dopo ?
dopo abbiamo il più grande dei poteri : possiamo scegliere consapevolmente come muoverci nel mondo e determinare le nostre scelte con assoluta, o quasi, consapevolezza.
a cosa serve questo lavoro ? serve a staccarci dagli schemi automatici e determinare la propria vita consapevolmente, serve a fare la differenza fra il vivere come automi schiavi dei circuiti neurali preferiti, e iniziare a divenire artefici e padroni del nostro sè.
aumentando la potenza di auto-osservazione e imparando a rilassarci, possiamo addirittura entrare nei meandri della mente e perderci nei suoi mondi come vigili esploratori di un universo sconosciuto : il proprio sè.
Iscriviti a:
Post (Atom)